
Il Corsera lo leggo perché si trova in ogni edicola ed è l'unico quotidiano italiano disponibile in cartaceo. Ma l'articolo sulla statalizzazione dei
fondi pensione argentini non mi è piaciuto.
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"L' Argentina si prende i fondi pensione. La Kirchner trasferisce all' ente pubblico 40 miliardi «In un contesto dove gli Stati stanno proteggendo le banche, noi difendiamo i pensionati, contro gli interessi di pochi»".E poi? Gli unici numeri che cita sono quelli che l'opposizione rinfaccia al governo, cioè di volersi appropriare dei 40 miliardi perché l'anno prossimo ci sono prestiti in scadenza per 20 miliardi e l'Argentina non ce la farebbe ad onorarli altrimenti. Ma se vanno così bene questi fondi, perché nazionalizzarli? E' realmente un governo di anacronistici comunisti o, peggio, di scaltri approfittatori? Da i numeri che ho in mente io, le scadenze finanziare del 2009 non sono a rischio.
Qualcun'altro deve aver trattato la notizia diversamente, deve aver fornito qualche cifra sul perché di questa nazionalizzazione ... Mi torna in mente un giornalista del
Sole 24 Ore che lavora a Buenos Aires, lo scovo su Internet ed ecco qua cosa racconta
"Il Governo considera (la nazionalizzazione) «necessaria», visto che il 77% delle pensioni erogate dai fondi privati non arrivava alla soglia minima di 700 pesos mensili (162 euro). Costringendo così l’Esecutivo a intervenire."
Oltre a raccontare anche la posizione dell'opposizione e la reazione negativa dei mercati finanziari, il giornalista chiude l'articolo così
"I ... fondi pensione privati ... sono in vigore da 14 anni e hanno 9,5 milioni di affiliati. Il valore complessivo dei fondi amministrati è di 30 miliardi di dollari. Argentina, Cile e Singapore sono gli unici Paesi al mondo che hanno adottato un sistema esclusivamente privato di fondi pensioni."
Che ciascuno dunque si formi la propria opinione.
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