giovedì 27 marzo 2008

la campagna elettorale italiana quaggiù dall'altra parte dell'oceano

quaggiù dall'altra parte dell'oceano sembra di stare in Italia. la città è letteralmente tappezzata di manifesti elettorali ... sinistra arcobaleno e popolo delle libertà la fanno da padrone nell'attacchinaggio, su ogni muro, sopra ogni cartellone pubblicitario ... forse esagero ma questo è per l'effetto frustrazione di non poter votare!
mi sono recata al consolato il giorno del mio arrivo a Buenos aires, con certificato elettorale, passaporto, biglietto aereo che dimostra la mia impossibilità a rientrare in tempo per aprile... al consolato parlano solo spagnolo, ci sono iscritti circa seicentomila argentini con passaporto italiano, è comprensibile ... gli spiego nel mio spagnolo claudicante che prodi è cascato mentre ero in aereo, a fine gennaio, rientrando in italia per una vacanza di un mese e mezzo, … a nulla è servito che mi mostrassi contrariata e offesa dal fatto che tanti argentini, che neppure parlano l’italiano, avrebbero votato alle prossime elezioni mentre io, io che non ho perso neppure una consultazione elettorale (e facevo vedere tutti i timbrini sul mio certificato-libretto), neppure una suppletiva a milano per la morte di non so quale parlamentare … insomma, io non posso … nessuna pietà!
Così seguo la campagna italiana e, quando incontro a Buenos Aires qualche banchetto di candidati per l’america del sud, mi fermo … L’altro giorno mi batteva il cuore, un banchetto enorme vicino a Plaza de Mayo della sinistra arcobaleno. C’era tutto, ombrellone e tavolino, volantini, musica, il candidato era l’unico assente! Però c’erano ragazzi che distribuivano il programma … Mi fermo e chiedo se conoscono anche qualche nome di candidati del PD, se sanno dove questi organizzano i banchetti (con la remota speranza di poter andare a dare una mano, così, sentirmi partecipe) … Mi risponde un pennellone poco più che ventenne che gli pare di ricordare che il candidato del Pd è il governatore della Lombardia … ORRORE! Mi sorge un dubbio tremendo e pongo la fatidica domanda “desculpe, pero te pagan para hacer esto? –Scusa, ma ti pagano per farlo?” … Claro” mi risponde orgoglioso il pennellone … Lo guardo in faccia, noto che ha ancora segni di acne giovanile e schifata mi allontano … Ai nostri tempi eravamo tutti volontari, bofonchio tra me e me!

1 commento:

celecelestino ha detto...

Muy bien Valentina , gia sono un tuo ammiratore ( e poi ti chiami come la mi querida abuela ). Abrazos , non so a São Paulo, ma qui a Belo Horizonte niente propaganda elettorale ... solo avvisi alla tv che ricordavano a chi ha passaporto italiano il giorno limite per votare !!! Nemmeno io lo potró fare .