martedì 11 novembre 2008

venerdì 7 novembre 2008

Visto dall'estero

Berlusconi è ancora peggio di quanto sembri agli italiani che vivono in Italia. Mi permetto di aggiungere un pensiero che ho ripreso da un lettore del blog del New York Times.

Tra più di 1.500 commenti ricevuti (moltissimi di italiani), quasi tutti di scuse per la frase razzista di Berlusconi nei confronti di Obama, questo lettore del NYT dice invece "saremo noi statunitensi a dover chiedere scusa, e non solo agli italiani, per aver votato e mandato 2 volte alla Casa Bianca uno come Bush".

In effetti si può fare una gara a chi si scusa di più ... Almeno loro sembrano aver appreso dai propri errori ... Per questo ci scusiamo noi, oltre che per il razzismo, no?

venerdì 31 ottobre 2008

Obama a Buenos Aires

Per chi desidera vedere i risultati elettorali delle elezioni presidenziali statunitensi, ha due possibilità a Buenos Aires.

Si può infatti partecipare con i Democratici, l'appuntamento è martedì al Sacramento Resto Bar, El Salvador 5729 - Palermo Hollywood. L'iniziativa è organizzata dai Democrats Abroad che annunciano anche la presenza di Zak Schwarzman, l'uomo di Obama in America del Sud.

Un'altra iniziativa, questa l'ha segnalata un amico da Face Book, è di Expat Connection. Il gruppo si incontra presso lo Sugar Bar, Costa Rica 4800. Dalle 13 del martedì fino alle 3 di notte per vedere i risultati elettorali.

Chissà perché ma questa volta sento queste elezioni molto vicine ... Per mille motivi, incrocio le dita.

venerdì 24 ottobre 2008

L'Argentina sui giornali italiani

Il Corsera lo leggo perché si trova in ogni edicola ed è l'unico quotidiano italiano disponibile in cartaceo. Ma l'articolo sulla statalizzazione dei fondi pensione argentini non mi è piaciuto.

Recita il titolo "L' Argentina si prende i fondi pensione. La Kirchner trasferisce all' ente pubblico 40 miliardi «In un contesto dove gli Stati stanno proteggendo le banche, noi difendiamo i pensionati, contro gli interessi di pochi»".

E poi? Gli unici numeri che cita sono quelli che l'opposizione rinfaccia al governo, cioè di volersi appropriare dei 40 miliardi perché l'anno prossimo ci sono prestiti in scadenza per 20 miliardi e l'Argentina non ce la farebbe ad onorarli altrimenti. Ma se vanno così bene questi fondi, perché nazionalizzarli? E' realmente un governo di anacronistici comunisti o, peggio, di scaltri approfittatori? Da i numeri che ho in mente io, le scadenze finanziare del 2009 non sono a rischio.

Qualcun'altro deve aver trattato la notizia diversamente, deve aver fornito qualche cifra sul perché di questa nazionalizzazione ... Mi torna in mente un giornalista del Sole 24 Ore che lavora a Buenos Aires, lo scovo su Internet ed ecco qua cosa racconta "Il Governo considera (la nazionalizzazione) «necessaria», visto che il 77% delle pensioni erogate dai fondi privati non arrivava alla soglia minima di 700 pesos mensili (162 euro). Costringendo così l’Esecutivo a intervenire."

Oltre a raccontare anche la posizione dell'opposizione e la reazione negativa dei mercati finanziari, il giornalista chiude l'articolo così "I ... fondi pensione privati ... sono in vigore da 14 anni e hanno 9,5 milioni di affiliati. Il valore complessivo dei fondi amministrati è di 30 miliardi di dollari. Argentina, Cile e Singapore sono gli unici Paesi al mondo che hanno adottato un sistema esclusivamente privato di fondi pensioni."

Che ciascuno dunque si formi la propria opinione.

Foto | Flickr

lunedì 20 ottobre 2008

Festival della letteratura di viaggio - incontri

è stata la prima edizione, verso fine di settembre, a Roma. un'iniziativa splendida, ospitata, tra l'altro, nella scenografica cornice della società geografica italiana. ho partecipato, grazie all'amica giornalista marina misiti ed ho conosciuto molte persone interessanti, bloggers e persone interessate al viaggio come esperienza di vita, storia da raccontare, avventura da vivere.

alcuni dei link che raccomando sono: A come avventura (Anna), Paese Cina (Francesca), Lonely Traveller (Caterina), Circolo dei viaggiatori (Antonio), La gatta sul tetto (Giulia), Toonstravel (Daniele)

c'era poi una ragazza che aiuta le persone a migliorare la propria carriera ... una sorta di viaggio interiore alla ricerca delle proprie passioni, qualità, ai sogni realizzabili. a lei che con coraggio è salita su un palco dove tutti parlavano di web 2.0 e viaggi, donne, network, dedico questo emozionante video di Steve Jobs a Stanford, da guardare e ascoltare tutto anche se un po' lunghetto ...

Fotografa dilettante

c'è un angolo di buenos aires che mi ha ricordato il caminito - è avenida warnes dove ci sono tutti i meccanici, modificatori di auto, venditori di pezzi di ricambio possibili ed immaginabili. una mattina sono andata a scattare foto e mi hanno fatto più storie di quante la polizia scattando agli ex centri di detenzione clandestina.

le persone mi si avvicinavano domandando se ero del comune, dell'agenzia delle imposte, giornalista, semplice rompiscatole, mentre facevo vedere che non scattavo foto a persone, mentre insomma mi facevano capire che ero indesiderata.

un amico a cui raccontavo l'accaduto ha sorriso dicendomi che in alcune di quelle officine si vendono pezzi di auto rubate ... non so se credergli ma sicuramente non è stato così facile come scattare foto al caminito.


Blogbabel

sono d'accordo con gli editor :-)

venerdì 17 ottobre 2008

Tango a Buenos Aires

Le scuole di tango a Buenos Aires abbondano e la scelta dunque si fa sempre più complicata per chi, dall’Italia, decide di andare nella capitale del tango a fare un corso. Molto dipende dal livello dal quale si parte nella pratica di questo affascinante ballo, i principianti hanno esigenze certamente distinte dai ballerini già provetti. Ecco dunque una guida per i meno preparati

... segue su Travelblog ...

PS per i puristi del ballo, se avete altre indicazioni sulle scuole, tutto è ben accetto ... io mi limito a scattare foto ai ballerini più che ballare e forse potevo solo scrivere "per i meno preparati"

Studiare spagnolo a Buenos Aires

Il mix di attrattiva culturale, solidità accademica e cambio favorevole rendono Buenos Aires una delle mete favorite per studiare lo spagnolo. Quasi la metà degli studenti stranieri studia in istituzioni universitarie, mentre il restante 60% degli studenti apprende lo spagnolo nelle centinaia di istituti privati che offrono oltre ai corsi standard, folkloristici programmi quali spagnolo e calcio, tango, vino, teatro, salsa.

Al di là dell’aneddotica però i numeri parlano chiaro, escludendo il costo del biglietto aereo, studiare a Buenos Aires è infinitamente meno costoso che farlo in Europa. Per dare un esempio concreto, un corso intensivo di 2 settimane (20 ore settimanali), può costare ... segue su Travelblog

martedì 14 ottobre 2008

Cimitero della Chacarita ... La ciudad trabaja

E' la nuova campagna di Macri per i lavori di abbellimento, ripavimentazione etc. di Buenos Aires ... così sono arrivati anche al cimitero, quello meno frequentato dai turisti, alla Chacarita ...

Improvvisamente l'altro giorno dall'autobus 78 mi è apparsa davanti e, per un secondo ho pensato che avevo sbagliato autobus perché l'ho vista rosa, tutta la facciata rosa, come se gli fosse avanzata vernice dall'imbiancatura della Casa Rosada (quella sì che la ridipingono ogni 3 x 2 ... o dovrei dire 2 x 4)!

Che vergogna essere italiana ...

ma è possibile aprire i giornali argentini per leggere che Berlusconi corre negli Stati Uniti per pronunciare le indimenticabili parole "la storia riconoscerà che Bush è un uomo che ha una visione" ... Certo, tra uomini che stanno al governo mentre i propri affari personali procedono a gonfie vele si crea come un'empatia unica e irripetibile ... Loro sì che sono dei ganzi, no?

Quanto gli argentini vorrebbero essere svedesi, io vorrei essere tedesca in questo momento. Almeno il governo di quel paese è riuscito a dire l'impronunciabile, "vergogna, stiamo pagando per una politica economica e finanziaria folle degli Stati Uniti"!

venerdì 10 ottobre 2008

Donne espatriate?

il sito che fa per voi ... noi ... expatclic.

in homepage c'è ora disponibile un mio contributo ... un po' ottimista, lo riconosco ...
"Ottobre 2008 - In giugno sorrisi agli amici che scrivevano preoccupati per un articolo del Financial Times su una prossima, imminente crisi argentina, un altro default nel quale l’attuale governo starebbe guidando il paese. Oggi sorrido pensando alla drammaticità dei titoli dei giornali statunitensi ed europei sulla debacle dei mercati finanziari. Sorrido perché qui la disperazione non si avverte, non si respira quella paura di perdere tutto, di non avere futuro. Perché questo paese insegna a chi ci vive che il futuro è adesso, che si sopravvive ad ogni crisi, dittatura, rovina finanziaria. E non si tratta solo di sopravvivenza bensì di capacità di adattarsi ad una situazione che non permette la programmazione di lungo termine. Se qualcuno però rimanesse col dubbio che qui le cose vanno male, alcuni numeri forse possono aiutare: ... SEGUE"

PS le foto non sono mie :-)

Chi l'ha detto ...

che in Italia non c'è interesse per la cultura?

Palermo, arrestato mentre tentava un furto con un complice: il poema era nel suo scooter
Ai carabinieri ha detto: "Non posso liberarmene, merito di Roberto Benigni"

Topo d'auto appassionato di Dante
Rubava con la Divina Commedia

dalla Repubblica di oggi

domenica 5 ottobre 2008

Ricotta fatta in casa


Ricotta Out to Dry
Inserito originariamente da Boots in the Oven
grazie a "boots in the oven" che ha avuto il cuore di scattare la foto mentre faceva la ricotta ... Condivido volentieri una ricetta che ho provato di una blogger e cuoca speciale, the dead chef ... da provare! a me ha funzionato perfettamente ...

"L'esperimento che vi propondo e' la ricotta fatta in casa. Questa ricetta certo sara' piu' gradita a chi come me vive in terra straniera e gastronomicamente semi-ostile. La ricotta qui e' popolarissima, ma e' fatta diversamente da quella italiana. ..." segue qui

venerdì 3 ottobre 2008

Volver

sono tornata, finalmente, dopo mille avventure italiane ... è bello essere a casa ... alcune foto di viaggio sul mio spazio flickr ...

mannaggia, scopro per caso che il migratore sta migrando nuovamente ... possibile? mi domando chi si occuperà della sua mensa popolare ...

concordo con tanoka su NUOVO MONDO, è IMPERDIBILE!

sabato 16 agosto 2008

teatro a buenos aires

come districarsi nella giungla dell'offerta teatrale a buenos aires? per esperienza personale, ricorro al passaparola, ovvero i consigli di amici e conoscenti di cui mi fido. e così ho scoperto questa chicca: somos nosotros di osqui guzman.

è uno spettacolo di improvvisazione teatrale, geniale, un gruppo di attori bravi ed affiatati ogni sabato sera mette in scena storie di vita personale, divertenti, intelligenti ...

prendono ispirazione dai propri album fotografici, dai nomi degli spettatori del pubblico e costruiscono storie ricche di dettagli, dense di talento, divertenti personaggi nascono per pochi minuti, personaggi che non torneranno più ma che restano impressi nella memoria dello spettatore.

assolutamente da non perdere. porton de sanchez.. sanchez de bustamante 1034. tel 4863 2848

giovedì 31 luglio 2008

rassegna stampa argentina

aspettando agli inizi di agosto l'uscita del prossimo numero di Caras y Caretas, questa settimana la rassegna stampa si concentra sul numero di luglio, ancora in edicola:

un interessante ritratto di Juan Carlos Lopez Mena, il proprietario di Buquebus. nato da una famiglia di emigranti spagnoli nel quartiere di villa del parque, cominciò la sua carriera di imprenditore negli anni 70 con una fabbrica di tessuti. quando vendette l'azienda, con il ricavato, comprò una vecchia imbarcazione del 38 e cominciò ad offrire il servizio di attraversamento del rio de la plata. juan carlos era sì il capo dell'azienda ma anche capitano della barca mentre la moglie, segretaria ed assistente, a bordo cucinava...

e gli appoggi politici? sa conquistarseli e certamente gli sono funzionali allo sviluppo del business ... la vittoria di tabaré vasquez, grazie al voto che l'opposizione definisce "voto buquebus" è dovuta, pare, ai molti uruguaiani che vivono in argentina e sono rientrati gratuitamente per la votazione grazie alla disponibilità di lopez mena...

continua la saga della ristrutturazione del teatro Colon, raccontata ripercorrendone le tappe salienti ... recita il sottotitolo dell'articolo "Las obras para la remodelación del Teatro Colón siguen en estado desesperante. Una historia de incapacidades, desidias y poca planificación." ... (leggi l'articolo)

giovedì 24 luglio 2008

Obama in Palestina

Obama cerca i voti della comunità ebraica americana, di quella comunità che con tanto impegno ha sostenuto la Clinton. E così promette Gerusalemme capitale dello stato di Israele, lasciando però che siano gli accordi con i palestinesi a sancire quella che, nei fatti, è già una realtà. Riuscirà dove aveva fallito proprio Clinton? Per ora la Casa Bianca è ancora lontana e rimaniamo nell'ambito delle promesse elettorali. Leggete Michele Giorgio sul Manifesto per un'opinione lucida ed informata su quello che sta succedendo.

Foto | laValen

mercoledì 23 luglio 2008

amore allo zoo

corso di cucina e politica

Un'insegnante d'eccellenza per un corso di cucina e polica: Hebe de Bonafini, la presidentessa dell'Associazione Madri di Plaza de Mayo. Tutti i martedì, dalle 17:30 alle 19:30 tiene un corso di "politica cucinando": Hebe insegnerà a cucinare antiche ricette ereditate e, quale condimento della lezione di cucina, lo sguardo lucido di una madre non qualsiasi.

Il corso si tiene allo spazio culturale NUESTROS HIJOS che occupa uno spazio nella ex ESMA (Avda. del Libertador 8465), inaugurato qualche mese fa. Queste madri di plaza de mayo non si stancano mai. Con il loro fazzolettino ricamato che urla il loro impegno e la speranza, sempre presenti per ricordare, raccontare, promuovere una società meno ipocrita ...

Circondate dall'affetto di molti, queste signore continuano ogni giovedì alle 15:30 a dimostrare in Plaza de Mayo, sorreggendosi l'un l'altra, sorridendo e forse, qualche volta, pensando stancamente a tutti questi anni di lotta e testimonianza.

i loro volti sono i visi segnati di tutti coloro i quali hanno vissuto con il dolore, la speranza e la determinazione.

lunedì 21 luglio 2008

rassegna stampa argentina

apre una nuova rubrica (spero settimanale!), la rassegna stampa sull'attualità, cultura e quant'altro capiti da questa parte del mondo, a testa in giù.

per cominciare, lascio a tanoka e altri amici (qui e qui) i commenti sullo scontro tra campo e governo e mi concentro su alcune vicende poco commentate: il teatro colon che continua a stare chiuso per lavori di ristrutturazione infiniti, la gran loggia argentina al triennale appuntamento per rinnovare i propri vertici nomina un radicale. per concludere con una nota di costume, un divertente articolo sul ritorno del kitsch, "viva il cattivo gusto!".

La ristrutturazione del teatro Colon, sembra di leggere la stampa italiana nei due anni di ristrutturazione della Scala di Milano. intelligente commento dell'inserto cultura del Clarin e, per chi non conosce la storia di questa ristrutturazione infinita, un post sintetico sulle ultime vicende.

le nuove nomine a capo della gran loggia argentina: come ogni tre anni, sono stati rinnovati i vertici ed è stato nominato gran maestro angel jorge clavero che ha rilasciato un'intervista al numero 523 della rivista veintitres ... come cambiano i tempi, verrebbe da commentare!

benvenuto al ritorno del kitsch. interessante articolo pubblicato sul trimestrale Gata Flora. Il kitsch è movimento estetico nato alla fine del XIX secolo in Germania. Il termine si riferiva ai mercati di Monaco dove vendevano oggetti che non erano autentici, facendoli passare per tali! il fenomeno si diffuse rapidamente alla galleria Lafayette di Parigi e a Chicago. Questo è solo uno stralcio dell'articolo scritto da Belen Iannuzzi.

Foto | Alvaro

sabato 19 luglio 2008

la foto del giorno

la migliore definizione degli europei di calcio

l'ho trovata su Itagnolo

"È chiaro che gli Europei sono una sorta di Mondiali di Calcio senza l’Argentina ed il Brasile."

mi rassicura e conferma che tutto dipende dal punto di vista adottato!

venerdì 18 luglio 2008

Italiani d'Argentina censurato in Cina!

E' ufficiale! Ho mandato gli aggiornamenti via newsletter agli iscritti e ricevo una mail da un caro amico attualmente in giro per lavoro in Cina.

Mi risponde quasi subito, grazie alle moderne tecnologie che sono arrivate anche laggiù. E cosa mi scrive? "Purtroppo dalla Cina non me lo fa visitare il tuo post … e poi dicono non ci sia censura…".

Censurata dalla Cina ... e perché dunque? Sicuramente non per i contenuti hard, che qui proprio non esistono ...

Cos'è più hard di una donna nuda? Un post sulla condanna di un prete -torturatore o un altro su una coppia che si è appropriata di una bimba, sapendo che la madre, dopo il parto, l'avrebbero ammazzata perché già desaparecida? Perché forse pensano che racconti dell'ultima dittatura argentina abbiano qualcosa a che vedere con la Cina di ora? Posso dichiarare che non era nelle mie intenzioni fare paragoni ...

Grazie Harald per la foto!

giovedì 17 luglio 2008

Sono una Donna Con la Valigia

E' ufficiale e con orgoglio che presento questo web-magazine dove hanno trovato accoglienza i miei contributi più "frivoli" da Buenos Aires.

Ed è grazie all'entusiasmo di Marina che Donne Con la Valigia (DCV) si fa un progetto sempre più interessante e seguito!

La prima globetrotter è proprio lei, Marina Misiti, giornalista romana, sempre in giro per il mondo, un giorno ha deciso che, come lei, eravamo molte ...

Gli articoli sono sempre interessanti e curiosi, è un web-magazine intelligente e, perché no, qualche volta frivolo, proprio come piace a me!

Incontrare Marina è stato un piacere, per ora solo virtuale ma la sua energia arriva anche qua, dall'altra parte del mondo, dove si sta a testa in giù.

mercoledì 9 luglio 2008

il mondo

un uomo del villaggio di Neguà, sulla costa colombiana, riuscì a salire al cielo. al suo rientro raccontò. Disse che aveva contemplato, dall'alto, la vita umana. e disse che siamo un mare di fuocherelli. il mondo è questo, rivelò, un sacco di gente, un mare di fuocherelli.

ciascuna persona brilla di luce propria. non ci sono due fuochi uguali. ci sono fuochi grandi e fuochi piccoli e fuochi di tutti i cilori. ci sono persone di fuoco sereno, che non conoscono il vento, e gente di fuoco pazzo, che riempie l'aria di scintille.

alcuni fuochi, fuochi sciocchi, non illuminano né bruciano; però altri ardono la vita con tanta forza ce non si può guardarli senza sbattere le palpebre e chi gli si avvicina, si incendia.

traduzione approssimativa dal libro degli abbracci di eduardo galeano

sabato 5 luglio 2008

La mia Chicago


A hundred years ago today...
Inserito originariamente da naughton321
La prima volta che ho visitato la città, e le altre successive visite, sempre mi hanno portata a cercare frammenti di una storia che tanto ha inciso sulla mia adolescenza, quella di Simone de Beauvoir e Nelson Algren.

Ricordo ancora l'emozione del pellegrinaggio alla casa di Algren, non avevo neppure un riferimento sicuro, scesi alla fermata che sapevo essere nei pressi della casa e cominciai a camminare. Le descrizioni che quasi conoscevo a memoria dei Mandarini mi avvicinarono e, come d'improvviso, la casa, la targa commemorativa. Di fronte a me però non vedevo la casa, c'era solamente posto per l'immagine della coperta colorata, quella sul letto di Algren, descritta nel libro in modo indelebile.

E nelle mie passeggiate per il quartiere cercavo di sentire l'atmosfera di quegli anni, di immaginare come fosse, scuro, pericoloso, pieno dei personaggi che popolano i romanzi di Algren, amareggiato forse perchè più conosciuto per la sua relazione che per la letteratura!

E ora d'improvviso scopro che nei miei giri per la città mi sono persa un'altra intensa storia d'amore, tra le architetture di Oak Park: Mamah Cheney e Frank Lloyd Wright. Indimenticabile libro che ho appena terminato e che consiglio, per com'è scritto, per l'intensità delle emozioni che lascia, per la qualità dei personaggi!

Agli inizi del secolo, negli Stati Uniti, i due si conoscono, lei è sposata e con suo marito commissionano una casa a Wright. I due si innamorano e lasciano le rispettive famiglie per vivere insieme. Ma realmente il libro è la storia di una donna alla ricerca della propria identità femminile, stretta nel ruolo di moglie e madre ma forse non abbastanza forte per compiere, da sola, le anticonvenzionali scelte fatte invece con l'aiuto di Wright, compagno di vita coraggioso oltre che audace architetto.

Nancy Horan
Mio amato Frank
Einaudi

sabato 28 giugno 2008

un documentario sul tango che consiglio a tutti


la storia della vita di ada falcon, cantante di tango degli anni 30 e 40, innamorata e amante decennale di un grande del tango, canaro ... decide, per la delusione d'amore di non poterlo avere solo per sé, di ritirarsi a vita privata, sparire dalla scena ... le ultime immagini di lei, ritrovata dai documentaristi, dimenticata in un pensionato per anziani però lucida, bella ed ironica ... ho pianto come una vite tagliata e ... "io non so cosa mi hanno fatto i tuoi occhi" non la posso più ascoltare senza pensare ai suoi magnifici occhi verdi che conquistarono canaro ma che non furono sufficienti per coronare un sogno d'amore!

borse di studio per studiare l'italiano

forse serve pure a me che lo sto lentamente mescolando con l'argentino ... oppure serve ad amici o parenti dei nuovi emigrati.
Da ierasmus:
CORSO DI LAUREA TELEMATICO IN LINGUA E CULTURA ITALIANA EROGATO DAL CONSORZIO ICoN ITALIAN CULTURE ON THE NET WWW.ITALICON.IT PER CONTO DELLE UNIVERSITA’ SOCIE

giovedì 26 giugno 2008

Coppola è peggio dell'inflazione in Argentina

... lo incontrano tutti, lo vedono girare ... e ora lo ritrovo su travelblog raccontando le meraviglie della Basilicata. Visto che il pettegolezzo che gira a Buenos Aires è che abbia una tresca con un'attrice argentina ... che abbia avuto una storia con una di queste signorotte lucane tutte limoncello e pane di Altamura?

martedì 10 giugno 2008

il teatro off a buenos aires - qualche consiglio

ultimamente mi è capitato di frequentare il teatro con maggiore assiduità e consiglio questi spettacoli:
HAIKUS - di Cesar Aira, con Martin Henderson e la regia di Patricio Contreras (uno degli attori di Made in Argentina). E' un monologo di un uomo al margine della società, scalzo, reclama ad un interlocutore assente un credito, pochi soldi di cui però ha bisogno, rivuole. Scritto durante l'ultima crisi (così ci ha detto il protagonista), è un testo intenso ma anche divertente, interpretato molto bene da Martin.

Abasto Social Club - Humahuaca 3649 - tel 4862 7205. Quando entrate, prima di andare alla cassa, prendete uno delle cartoline che lo pubblicizzano, dietro troverete l'offerta 2x1 e pagherete soltanto 20 pesos in due!!! VENERDI' SERA alle 21. Ancora in cartellone per poco ...

Nello stesso teatro, con la medesima formula del 2x1, consiglio di non perdersi HIPOCAMPO di Hernan Moran, ancora in cartellone questo sabato alle 21. Non dico nulla sulla trama che si svela a poco a poco. La recitazione di Maria Urtubey è eccellente e le critiche ricevute dallo spettacolo in generale sono molto positive. E' il primo di una trilogia ...

Coppola continua a girare a buenos aires

e tutti lo incontrano, lo vedono girare le scene del suo ultimo film meno la sottoscritta. mi è giunta l'ultima segnalazione dal migratore clandestino che lo ha avvistato al bar britannico, vicino parque lezama, uno dei miei caffé preferiti a buenos aires ... ma coppola continua a far parlare di sé sui settimanali scandalistici della città. in effetti molti attori si sono lamentati delle condizioni contrattuali con le quali coppola li avrebbe fatti lavorare, altri periodici invece si concentrano sulla sua supposta tresca con una delle attrici del film che prontamente smentisce ... insomma, la saga coppola a buenos aires continua e si aspettano nuovi avvistamenti del famoso regista!

mercoledì 4 giugno 2008

l'amante cinese

non sono originale, lo so ... ma solo la letteratura può forse spiegare la mia recente passione per il Maestro Liu Ming. Sottile scricciolo cinese che, per 3 ore, mi ha massaggiata, punzecchiata rigirando i suoi aghetti nella mia pelle, redarguita per i pantaloni a vita bassa che fanno male ...

una seduta di agopuntura a Buenos Aires mi ha riportata per un attimo alle atmosfere del film ... Sicuramente ha contribuito a questo amarcord vietnamita la puzza di cavolo bollito in salsa di soia che impregnava l'ambulatorio, la musichetta rilassante cinese ed i rumori della città in sottofondo. e ora che sto raccontando nel post, scopro, cercando una sua foto su internet, che è un maestro, campione mondiale, pluripremiato di tai chi.

mi interrogo dunque se il titolo più appropriato per questo post possa essere invece "Pugni e fagioli" o "Piedone a Hong Kong" ...

giovedì 29 maggio 2008

la possibile trama di un film

Un regista italiano di passaggio a Buenos Aires decide di riunire a cena gli attori del suo prossimo film, 5 italiani emigrati in questa grande città alla ricerca ciascuno di qualcosa di differente. Ed emergono così, lentamente, tra una bistecca alla griglia e una salsiccia arrosto, le aspirazioni ed i sogni di questi nuovi emigranti.

C'è Enrico, giovane e affermato giornalista free lance che segue la sua passione per il calcio proponendo surreali servizi su squadre di emigranti italiani che si disputano le briciole del locale campionato di serie B ...

C'è Pasquale, l'emigrazione è nel suo DNA. Siciliano emigrato molti anni fa in Brasile, col sogno della cooperazione; da Buenos Aires sogna di ritornare al calore umano e alle palme di Bahia ...

C'è Antonio, per il quale la dimensione professionale è irrilevante. Andrea è buono, la voce è gentile; sogna un mondo migliore, è innamorato e per questo è giunto a B'aires dove tutti gli danno una possibilità ...

C'è Laura, impegnata nella ricerca di una dimensione professionale soddisfacente, studia fotografia, fa volontariato e le idee non le mancano ...

C'è Valeria, determinata a svoltarla in questa città, entusiasta di tutto quello che la metropoli offre, fa tutto quello che ci può stare in una giornata ...

E c'è il regista, riflessivo ed osservatore, alla disperata ricerca di una svolta, si interroga se trasferirsi a B'aires o semplicemente vivere l'illusione della fuga attraverso le immagini del suo film ...

Come va a finire?
Enrico sceglie di perseguire la sua carriera e si trasloca a San Paolo in Brasile
Pasquale ritorna in Sicilia, in fondo le palme stanno pure là
Antonio corona il suo sogno d'amore e neppure le persecuzioni della ballerina di tango lo faranno diventare cattivo
Laura trova lavoro e ... inizia a scrivere il suo blog
Valeria finirà a Salvador de Bahia per riposarsi dalla frenesia di B'aires
E il regista? qualunque cosa faccia il regista, serve l'happy ending!!!

PS ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale!

giovedì 8 maggio 2008

nessun giorno senza un disegno

è ciò che dichiarano candidamente alcuni degli ideatori del progetto, con pioggia, sole, raffreddore, di festa o di feriale. sono dieci (Bernasconi, Coppo, Engel, Estela, Fracchia, Lindner, Meana, Oliva, Piantini e Scasso) e disegnano in formato A4. Il progetto produce un disegno al giorno, ciascuno di loro, a turno, lo produce; così dal 2006! i disegni li raccolgono in un database su internet all'interno del sito "ni un dia sin una linea" e, da qualche tempo, li espongono in uno spazio di San Telmo intrigante (calle Defensa 1455). Un giorno alla settimana (il venerdì alle 21:30) organizzano il disegno dal vivo: la proiezione sullo schermo ipnotizza, il rapido formarsi dell'immagine pare magia. Sono coraggiosi, eccentrici, alcuni di loro originali e intensi nella rappresentazione di una realtà spesso fantastica, noir o, come nel caso di Engel, astratta e commovente. Simpatici e coinvolgenti, hanno conquistato la platea del recente Pecha Kucha edizione Buenos Aires, inclusa la sottoscritta che già li conosceva ed ha apprezzato la capacità di sintetizzare l'originalità del progetto artistico nei 6 minuti e 40 secondi che l'happening mette a disposizione a ciascun partecipante per presentare il proprio progetto creativo.

Coppola finisce in manicomio!

Lo si è avvistato un po’ ovunque in questo ultimo anno a Buenos Aires; se ne parla a proposito di investimenti immobiliari perché ha comprato un intero palazzo nel quartiere di Palermo, nelle raccomandazioni gastronomiche, per suggerire un ristorante buono o in voga si parla di lui come un frequentatore abituale. lo si menziona ora che ha cominciato a girare in città il suo ultimo film, sussurrando “la trama è assolutamente top secret ma alcuni lo hanno visto girare nel quartiere di … “ e qui comincia la lunga lista dei luoghi catturati da Francis Ford Coppola dove si dice lo abbiano visto, a partire dal colorato quartiere della Boca dove tanti immigranti italiani (in maggioranza genovesi) sbarcarono e si insediarono agli inizi del secolo scorso. E poi emerge un ulteriore particolare, Coppola ha girato con quelli della Colifata … Una radio nata nel 1991 nell’ospedale psichiatrico Borda di Buenos Aires. Pare addirittura che il regista abbia cambiato la sceneggiatura per includere l'ospedale ed i suoi ospiti, affascinato dal luogo e dai suoi pazienti che trasmettono tutti i sabati il loro programma radiofonico. Infatti, il protagonista del film, uno scrittore di nome Tetro interpretato da Vincent Gallo, emigrante italiano avvolto dal mistero, è un paziente all’ospedale psichiatrico dove conosce e si innamora di Miranda (interpretata da Maribel Verdù), una psicologa europea trasferitasi a Buenos Aires per lavorare nella radio Colifata. Miranda ed il fratello minore di Tetro (interpretato dal giovane Alden Ehrenreich) scopriranno insieme il mistero di Tetro e la sua vera identità. Il film, girato quasi interamente in bianco e nero ad eccezione di alcuni flashback in colore, vedrà la partecipazione di Carmen Maura nei panni della mentore letteraria di Tetro e la Maura parlerà quasi sempre in francese. Il personaggio è stato fortemente ispirato da Victoria Ocampo, aristocratica, punto di riferimento culturale in Argentina fin dagli anni 30, fondò e diresse la rivista Sur, che accolse testi di autori stranieri contemporanei oltre ad ospitare i contributi di importanti autori nazionali tra cui Borges e Cortazar. Per il momento questo è tutto ciò che è emerso sulla storia del film (grazie agli articoli raccolti sul sito della Colifata sono riuscita a ricostruire le preziose informazioni!), incluso l’entusiasmo dei colifatos per aver recitato nelle scene girate al Borda.

Forza Colifata che dopo esser stata scoperta da Coca Cola per la pubblicità di una bibita (sigh!); promossa da Manu Chao come racconta Tanoka, ora è arrivato il turno del grande Hollywood …

sabato 26 aprile 2008

leggendo si impara!

e con queste parole in testa sono stata alla fiera del libro di buenos aires, la più importante del sud america, dicono da queste parti dell'oceano ... 3 padiglioni in una sede privilegiata, La Rurale, un luogo magnifico! più che la fiera sono le mille attività culturali, presentazioni, dibattiti e corsi che la rendono unica! (PROGRAMMA DETTEGLIATO QUOTIDIANO).
in mezzo a recinti di cavalli si snodano i padiglioni, ospitando editori spagnoli, internazionali e rappresentanze diplomatiche; fantastico lo stand della Grecia, due bricchi, quattro libri scritti in greco e ... la greca standista che ricorda tutti i possibili stereotipi del posto!. moltissime le editrici di libri di studio, impressionante sul serio.
stranamente non ho trovato le migliaia di libri di psicologia che normalmente ci sono nelle librerie di Baires (compensava però la quantità di testi e manuali di autoaiuto ... sigh!) Un'altra sorpresa è stata l'assenza di case editrici americane con testi in spagnolo ... che strano dato che è la seconda lingua più parlata negli states! in compenso lo stand dell'ambasciata americana era completamente ricoperto di poster raffiguranti la missione sulla luna. Affatto migliore era lo stand dell'ambasciata italiana, un ricettacolo di pochi libri sui luoghi comuni italiani (mastroianni, la cucina, le auto), le novità editoriali ben nascoste (l'ultimo di Camilleri sui pizzini di Provenzano) o abbandonate in una teca senza spiegazioni (Gomorra), e una quantità impressionante di testi per l'insegnamento ... e qui si nota l'egemonia culturale di un'associazione come la Dante Alighieri, che tra l'altro gestisce a B'Aires una libreria italiana la cui selezione è indegna ... Purtroppo ho visitato lo stand Italia dopo essere passata dall'ambasciata di Francia ... Eh sì, i cugini francesi ci sanno proprio fare ... era organizzata come una piccola "Feltrinellì", con l'accendo alla francese: diplay delle novità al centro, consigliati da leggere e alle pareti una quantità di titoli impressionante suddivisi per categorie (letteratura, filosofia, storia etc.). Forse i cuggini francesi, non avendo lo stereotipo di "pizza, mafia e mandolino" da dover supportare, si sentono più liberi di presentare la propria ricchezza culturale?

Per gli emigrati con marcata nostalgia per la terra patria, il 9 maggio alle 19:30 ci sarà Ammaniti a presentare e firmare copie del suo ultimo libro ... che per la cronaca si può comprare allo stand Mondadori, alla "modica" cifra di 155 pesos (30 euro più o meno!) ...

Per finire una chicca un po' turistica ... un libro in spagnolo (purtroppo) con 11 itinerari storici e architettonici scritta da professori universitari che hanno costituito, nel 1999, un agenzia per acocmpagnare turisti esigenti in giro per la città. avevo avuto modo di partecipare ad un loro tour, accompagnato da un professore di economia che avevo molto apprezzato per la preparazione e la simpatia ... ebbene il libro è all'altezza delle aspettative e ... per non fare troppa pubblicità ... organizzano anche 1 tour gratuito al mese ...

venerdì 25 aprile 2008

mangiare, mangiare, mangiare ... carne e dintorni

inauguro così uno spazio meno politico perché, se come giustamente tanoka dice "scappare è inutile" e si domanda "che fare dunque?", forse affogarla nelle delizie culinarie ... recensioni di ristoranti, dei posticini che ho scoperto quaggiù, dall'altra parte dell'oceano dove al piacere della scoperta iniziale si è aggiunta l'abitudine di tornare spesso. Luoghi familiari che fanno di questa città un posto conosciuto, cordiale, saporito e vario!

Ecco la prima lista ...
in pole position, dato il mio status di emigrante ... SALGADO, l'arte della pasta fatta in casa trasformato in ristorante ...
segue a poca distanza un'enoteca, "bar a vins" lo chiamerebbero in Francia. Il salotto di casa fatto luogo per degustare calici o bottiglie ... JUFRE
e per finire, una parrilla non turistica nell'area di San Telmo ... com'è possibile? basta cucinare carne abbondante, buona e a prezzi argentini, posizionare il locale in fondo al parque lezama, in prossimità di una vecchia fabbrica di biscotti italiani, la Canali, ed ecco fatto, 1880, il fascino di una trattoria toscana nel cuore di Buenos Aires! ... esperienza da fare, per quelli come Roberto, appassionati di carne e di Buenos Aires ...

martedì 22 aprile 2008

tango e non solo: la movida culturale di buenos aires in pillole

si può entrare nello spirito della città già in Italia ... ascoltando tango, chiaramente! c'è una radio, del governo della città, che trasmette solo e sempre tango e si può ascoltare via internet ... si sente la mano del nuovo governatore Macri e delle sue simpatie di "destra" nella scelta dei conduttori radiofonici e di alcuni discutibili interventi, come il messaggio trasmesso dal "nostro amato" cardinal Bergoglio (legato alla dittatura militare e non solo!) il giorno della Pasqua cattolica ... la programmazione musicale però resta bella!!!
e una volta giunti in città, fuggire alle sempre più numerose trappole per turisti e concentrare la vita culturale di un porteno in pochi giorni ...

si comincia dal centro culturale konex, spazio ospitato in una ex fabbrica di olio, risalente al 1920 e in attività fino al 1992. Ristrutturata lasciando intatte le caratteristiche principali dello spazio, è un luogo interessante che ospita un cartellone di artisti stabili (consiglio la bomba de tiempo ogni lunedì, 17 percussionisti eccellenti con un pubblico di affezionati che si scatenano al ritmo dei tamburi).

ma Buenos Aires non è solo percussioni, la sua musica più tradizionale, ascoltata e conosciuta nel mondo è ... il tango ... questa volta però interpretato da giovani scoppiati bravissimi (Orchestra Fernandez Fierro), alcuni di loro sembrano i cucini bianchi di bob marley … molto carino anche il luogo che li ospita anche se mi dicono che di inverno fa freddo ... generalmente suonano il mercoledì sera.

e per chi non può fare a meno di ballare, ci sono corsi di tango, sempre e comunque, senza prenotazione, si può frequentare anche solo una lezione e provare il brivido di questo ballo così intenso con insegnanti tra i migliori (lo dice un’amica milanese quasi ballerina professionale …). La scuola (Escuela Argentina de Tango) è ospitata tra l'altro nel centro culturale Borges, all'interno della Galleria Pacifico, bell'edificio ottocentesco oggi trasformato in uno shopping center (sigh! gli anni 90 a Baires hanno lasciato il segno ...). Per chi ama l'avventura e adora il "passaparola", ebbene c'è El Amague, scuola condotta da un giovane e bravo ballerino che ha partecipato all'ultima edizione del festival di tango "giovane" che tiene classi in uno splendido edificio nei pressi del congresso ... sul suo blog si trovano tutti i dettagli; Miguel ed il suo staff sono bravissimi e pieni di entusiasmo ...

interessati a concerti, spazio culturale / teatro / sabato pomeriggio sorseggiando mate (la bevanda nazionale) mentre si ascolta musica classica dal vivo? ecco lo spazio adatto, Noavestruz, ricavato da una casa / magazzino, con una programmazione interessante, un luogo accogliente e gradevolissimi i frequentatori …

intensi i concerti del gruppo Tumbamores, cumbia e bolero ... la programmazione sul sito ...

per i più curiosi, per chi capisce lo spagnolo, c'è un sito che raccoglie tutta la programmazione dei teatri e centri culturali "off" di Buenos Aires (ne gestiscono circa mille ...).

domenica 20 aprile 2008

Yo - di Rafa Cortes e Alex Brendemühl

eccellenti due settimane di cinema indipendente a buenos aires (BAFICI)... orde di studenti di cinema che affollano le sale, giurati, esperti e persone comuni a caccia di buoni film ... di quelli che non saranno distribuiti, di quelli che lo saranno tra qualche anno ... e tra le mille difficoltà di comprare biglietti, nel peregrinare cinematografico è emersa una chicca, Yo, di Rafa Cortez. La storia di un tedesco, Hans, che trova lavoro presso un compatriota in un paesino spagnolo nelle campagne di Mallorca, una Spagna alternativa, fatta di anziani del paese, gente diffidente, di poche parole, il contrario dello stereotipo turistico della regione … e di emigrati tedeschi che hanno fatto soldi, tanti da potersela spassare in Spagna. E Hans trova nel paese un altro Hans, che è sparito, lavorava per lo stesso tedesco ricco… ma tutto assume contorni surreali quando il pazzo del paese confessa al nuovo Hans che se anche il suo amico, il vecchio Hans, fosse morto si sarebbe reincarnato … quindi lo sta aspettando, con un loro codice segreto si farà riconoscere. Il vecchio Hans lo sta aspettando anche la ragazza del bar, l’amante, di cui tutti sanno in paese ad eccezione del nuovo Hans. Un film claustrofobico, che solo al finale si apre, l’inquadratura finalmente cattura il mare delle famose cartoline, la storia si apre a molteplici finali. Il paesino è quello dove il registra trascorreva il tempo con i nonni, dove assistette realmente ad una storia che ha ispirato il film, un tedesco che impazzisce e si suicida tagliandosi le vene. L’attore principale, Alex Brendemühl, che ha contribuito a scrivere la sceneggiatura ed ha contribuito sul set con molte “improvvisazioni” fuori copione, recita egregiamente, dal suo solo sguardo traspaiono orizzonti di follia, immagini di mostri. Da non perdere, in Italia presentato ad Alba film Fest ... con il titolo di "Io"! Se è giunto fino a quaggiù ...

lo ha fatto!!!

martedì 15 aprile 2008

AAA offresi, a chi sta accarezzando l’idea di lasciarli cuocere nel proprio brodo:
- Prima accoglienza,
- ospitalità, per sé e per i propri cari
- orientamento su usi e costumi del paese ospite,
- seminario full immersion dal titolo “come trasformare un disastro economico e sociale in un paese civilizzato, il caso Argentina”
- supporto morale e qualche cena per superare il cambio di abitudini culinarie,
- lista di ristoranti italiani e pizzerie a Buenos Aires, salumerie e pasticcerie di sfogliatelle, cannoli etc. perché la lontananza non si trasformi in nostalgia!

E per chi si trova già a testa in giù, dall’altra parte dell’oceano, abbiamo attivato un numero di telefono gratuito al quale confessare dubbi e perplessità sul bel paese che si è lasciato. Una suadente e comprensiva voce automatica risponderà “eh, già!” a qualsiasi commento, da “ma neppure Macri (una copia in piccolo di Berlusconi che governa la città di Buenos Aires) è tanto agghiacciante” a “ma com’è possibile che lo votino così tanti” per finire sul grande classico “ma la Lega è una forza politica impresentabile, urlando per la secessione del nord!”.

Insomma, nel paese a più alta densità di psicologi/psicoanalisti/psicoterapeuti per abitante, ciascuno potrà incontrare il supporto necessario per superare questo momento ... in fondo "domani è un altro giorno"!

martedì 8 aprile 2008

ladri di biciclette?

Mi chiamavano Violeta e festeggiavano il mio compleanno il 7 maggio, ogni anno dal 1978. è così che “papà e mamma” hanno rubato la mia identità, con la complicità di un amico di famiglia, un amico loro che si chiama Enrique.
Enrique mi ha presa dall’ospedale militare appena nata, strappata dalle braccia della mia vera madre; mentre il mio vero padre marciva in uno di questi centri di detenzione clandestina della dittatura; di loro non si sa più nulla se non che, forse, probabilmente, li hanno volati, come tanti altri, imbottiti di tranquillanti da un aereo … Enrique mi voleva per sé, non poteva avere figli lui … ma sua moglie lo voleva maschio, figlio di guerriglieri, rubato, non importa ma maschio. E così Enrique mi ha tenuta a casa di sua madre un paio di mesi fino a che non mi ha portata a casa dei suoi amici, anche loro sterili,anche loro sapevano chi ero, da dove venivo, una femmina andava bene uguale per “mamma e papà”. Così mi hanno chiamata Violeta, come la moglie di Enrique.
Ho sempre voluto sapere da dove venivo, ho sempre saputo di non appartenergli. Forse perché fin da piccola “mamma” non si faceva scrupoli a urlarmi le mie origini, come se fosse qualcosa di cui vergognarsi. “Violeta, alzati e fai pipì che dobbiamo partire per il mare … Forza Violeta, non me lo far ripetere due volte … VIOLETA!!!”. Un’amica che viveva con noi ricorda, quando avevo non più di quattro anni, mia “madre” urlare perché io assonnata, presto la mattina non mi decidevo ad andare a fare pipì prima di metterci in cammino per Mar del Plata. E rammenta (è agli atti del processo) mia “madre” urlarmi “SEI UNA RIBELLE MENTRE IO TI HO CRESCIUTA CON PANNOLINI DI SETA, SE NON FOSSE STATO PER ME SARESTI PULCIOSA E SPORCA, IN UNO ZAINO, IN GIRO CHISSA’ DOVE, CON DEI GUERRIGLIERI!”.
Mia “madre”, Cristina, una donna di 30 anni allora, che sapeva di appropriarsi di una persona, strapparle l’identità, sapeva e pensava che fosse una cosa giusta, e detestava il mio carattere, detestava che domandassi da dove venivo … me lo hanno fatto dire da una psicologa al principio, mi hanno raccontato un sacco di bugie, per tanto tempo, mi hanno anche detto che ero figlia di Enrique, figlia illegittima e per questo data in “adozione”. Ma Enrique negava, diceva che non sapeva, che lo avevano solamente chiamato dall’ospedale militare che aveva fatto da tramite … e mi proponeva di comprarmi un appartamento e farmi andare a vivere da sola se non mi trovavo bene con i miei “genitori adottivi”.

Questa storia non è solamente la storia di “Violeta”, Cristina, Osvaldo ed Enrique, è la storia di molte persone, medici, infermieri che assistettero al parto, amici della coppia che, improvvisamente senza alcuna gravidanza, seppero che Cristina aveva una bimba, che il certificato di nascita la dichiarava figlia naturale; è la storia di colleghi di lavoro, familiari. Sapevano tutti, non molti hanno parlato. Questa è la storia di una bambina, ora donna, di Maria Eugenia Sampallo Barragan che l’altro giorno ha assistito alla condanna dei 3 personaggi principali di questa vicenda. Enrique (l’amico di famiglia) condannato a 10 anni, Osvaldo (il “padre”) a 8 e Cristina (la “madre”) a 7 anni.

Per un furto di auto a mano armata in Argentina è prevista una pena dai 5 ai 15 anni, per un sequestro di minore a scopo estorsivo sono previsti 25 anni di galera.

Maria Eugenia ha dovuto aspettare 7 anni per la condanna in primo grado, i suoi “genitori” (e che la stampa estera smetta di chiamarli adottivi perché qui di adozione non c’è neppure l’ombra!) non andranno in carcere fino alla condanna definitiva. E i suoi genitori comunque non ci sono più e immagino che per loro la tortura peggiore sarà stato sapere che lasciavano una figlia nelle mani dei propri carnefici!

(Maria Eugenia non rilascia interviste, la prima persona nel racconto in corsivo è un'invenzione mia, la sostanza ed i fatti sono invece raccolti dall'atto di citazione che maria eugenia ha presentato in tribunale, si può leggere sul sito delle nonne di plaza de mayo - www.abuelas.org.ar)

mercoledì 2 aprile 2008

l'ironia dei cartelli stradali ...

Lo stile del libro è riassunto in questo cartello "liquidazione totale causa saccheggio" ... una quantità di cartelli assurdi, ironici. l'idea geniale e la veste grafica eccellente. Anche dal sito è possibile scoprire chicche, come nella sezione "pipì", uno dei cartelli fotografati recita "obbligatorio l'uso di carta igienica"?!? Il progetto, inziato al principio del 2000 come un hobby dei tre ideatori (Seimandi, Mendieta e Silberman) di scattare foto a cartelli e messaggi ironici per le strade argentine si è trasformato in un progetto collettivo, un sito che raccoglie foto da molte parti del mondo di persone che si sono appassionate all'idea e un libro realmente intelligente ... peccato per chi non sa lo spagnolo! Un'ultima citazione "per favore, non parlate al cane" e la raccomandazione di farsi un giro nel sito!

lunedì 31 marzo 2008

della serie “il voto è segreto e personale” …

un amico legale mi ha fatto notare che, forse è opportuno cancellare questo post e tenermi per me ciò che gli amici argentini fanno con le schede elettorali, in quale luogo esercitano il proprio diritto e da chi si fanno consigliare! besos a francesco ....

giovedì 27 marzo 2008

la campagna elettorale italiana quaggiù dall'altra parte dell'oceano

quaggiù dall'altra parte dell'oceano sembra di stare in Italia. la città è letteralmente tappezzata di manifesti elettorali ... sinistra arcobaleno e popolo delle libertà la fanno da padrone nell'attacchinaggio, su ogni muro, sopra ogni cartellone pubblicitario ... forse esagero ma questo è per l'effetto frustrazione di non poter votare!
mi sono recata al consolato il giorno del mio arrivo a Buenos aires, con certificato elettorale, passaporto, biglietto aereo che dimostra la mia impossibilità a rientrare in tempo per aprile... al consolato parlano solo spagnolo, ci sono iscritti circa seicentomila argentini con passaporto italiano, è comprensibile ... gli spiego nel mio spagnolo claudicante che prodi è cascato mentre ero in aereo, a fine gennaio, rientrando in italia per una vacanza di un mese e mezzo, … a nulla è servito che mi mostrassi contrariata e offesa dal fatto che tanti argentini, che neppure parlano l’italiano, avrebbero votato alle prossime elezioni mentre io, io che non ho perso neppure una consultazione elettorale (e facevo vedere tutti i timbrini sul mio certificato-libretto), neppure una suppletiva a milano per la morte di non so quale parlamentare … insomma, io non posso … nessuna pietà!
Così seguo la campagna italiana e, quando incontro a Buenos Aires qualche banchetto di candidati per l’america del sud, mi fermo … L’altro giorno mi batteva il cuore, un banchetto enorme vicino a Plaza de Mayo della sinistra arcobaleno. C’era tutto, ombrellone e tavolino, volantini, musica, il candidato era l’unico assente! Però c’erano ragazzi che distribuivano il programma … Mi fermo e chiedo se conoscono anche qualche nome di candidati del PD, se sanno dove questi organizzano i banchetti (con la remota speranza di poter andare a dare una mano, così, sentirmi partecipe) … Mi risponde un pennellone poco più che ventenne che gli pare di ricordare che il candidato del Pd è il governatore della Lombardia … ORRORE! Mi sorge un dubbio tremendo e pongo la fatidica domanda “desculpe, pero te pagan para hacer esto? –Scusa, ma ti pagano per farlo?” … Claro” mi risponde orgoglioso il pennellone … Lo guardo in faccia, noto che ha ancora segni di acne giovanile e schifata mi allontano … Ai nostri tempi eravamo tutti volontari, bofonchio tra me e me!

Campo minato titola "il manifesto" locale

Sono giorni che i produttori agricoli, grandi e piccoli, dimostrano contro le misure del governo tese ad aumentare le ritenute fiscali all’export per il settore. Così, dopo anni di vacche grasse, finalmente alla richiesta di una redistribuzione di ricchezza, il settore risponde "no, grazie!". E a sostenerlo c’è la società bene, signore ingioiellate, distinti uomini d’affari che si radunano in piazza, battendo pentole per farsi sentire, contro quello che ritengono un esproprio che mette in dubbio la proprietà privata! Manifestazioni che nei primi anni del 2000 erano della classe media sconvolta dalla crisi, senza risorse e senza lavoro, ora “il manifesto” locale (Pagina 12) ironizza essere la manifestazione dei SUV …

Ma in questa società dove imporre il pagamento di imposte sembra essere un’ardua impresa, questa misura economica sembra voler combattere un fenomeno importante: l’inflazione. Infatti, se da una parte il governo di Cristina ha cominciato il suo mandato concedendo importanti aumenti tariffari su luce, acqua, gas, trasporti pubblici, polizze auto etc. dall’altra cerca di contenere l’aumento indiscriminato dei prezzi degli alimenti. In effetti, i prodotti agricoli venduti all’estero generano introiti in valuta pregiata per i produttori, costi di produzione inclusi i salari degli agricoltori sono invece in pesos e, dice con forza la presidenta, sono tra i più bassi dell’Argentina, quando non sono in nero! E così, si aumentano i prelevamenti fiscali per rendere più vantaggioso vendere sul mercato interno, perché, come dice la presidenta, se non ci fossero queste imposte, il pollo, la carne ed il latte gli argentini li vedrebbero solamente in televisione … il sarcasmo fa pensare che il suo ghost writer sia D'Alema in persona ... chissà come si direbbe "francamente" in spagnolo?!?

martedì 25 marzo 2008

24 marzo - il giorno della memoria

Si sentono sgommare delle auto di lontano, da avenida libertador e immagino le auto delle pattuglie che portavano i prigionieri incappucciati dentro la Esma, la Escuela de Mecanica de la Armada, che ha funzionato come centro di detenzione clandestino durante l’ultima dittatura argentina. E' assordante l'indifferenza del quartiere, un “barrio” elegante, dove la gente porta a spasso i cagnolini ed i ragazzi escono dai collegi esclusivi della città indossando le uniformi della scuola, eleganti, ignari, ignoranti.

Ecco l’ingresso, qui parcheggiavano le auto, dalla porta in fondo entravano i prigionieri, molti non sarebbero usciti vivi. Il ragazzo che mi accompagna in questo macabro tour mi racconta, passeggiano per le curate aiuole di questa base militare che la convivenza con i militari è stata lunga. Lui, impiegato della segreteria per i diritti civili della città, lavorava alla ESMA quando ancora l’esercito aveva ceduto soltanto pochi edifici dell’immensa base. Convivevano, militari e rappresentanti dei diritti civili, separati in casa da una barriera di metallo alta oltre 2 metri, che lasciava vedere soltanto i piedi … E così si controllavano, vicendevolmente. La convivenza è durata ben tre anni, molto oltre il termine inizialmente fissato per il passaggio di consegne.

Finalmente a settembre del 2007 il trasloco definitivo dei militari!E ieri la commemorazione per il giorno della memoria, ufficiale, organizzata dallo Stato argentino; proprio nella Esma! Un altro passo significativo verso la riappropriazione di questo spazio. Per non dimenticare.

martedì 19 febbraio 2008

se puede?

a tratti rimpiango la campagna elettorale argentina ... da ottobre, come mi sposto, ci sono elezioni ... e se la campagna elettorale di cristina mi è sembrata un po' populista, infarcita dello stereotipo che le democrazie latino-americane fossero popolate di personaggi più che di partiti e di idee politiche (il peronismo, il kirshnerismo - non si riesce a scrivere, figurati a pronunciare :-) ... ora sento la mancanza dei toni pacati, dei programmi concreti, dell'attenzione ai diritti umani ... ORA che seguo la campagna elettorale americana e, purtroppo, la brutta copia che ne sta facendo Walterone in Italia ... Ma se possono loro, allora, posso anch'io ... Tutti oramai presi dal grillismo (anche Fiorello c'è caduto) comincio anch'io il mio lungo elenco di domande populiste: si può guardare "il medico della mutua" senza dover pensare che è un film attuale? si può sperare che boss mafiosi condannati non escano dal carcere e passeggino tranquilli per il loro paese, omaggiati e salutati da tutti? si può dire a ferrara che la 194 in molti ospedali italiani non è garantita per l'opportunismo di medici non credenti ma obiettori? si può interrompere il flusso di finanziamenti che lo stato italiano generosamente eroga alla santa sede? si può finalmente fare a meno di mastella? si può fare una legge elettorale che permetta a chi si trova lontano dalla propria residenza di votare ugualmente come sembra normale per un cittadino francese o statunitense, per esempio?
ma se sembra tanto difficile rispondere positivamente a tali e tante domande, allora me lo domando pure in spagnolo, magari in un'altra lingua ... entonces, se puede ... ?